Un debitore, licenziato a causa della sua ludopatia, ottiene l’approvazione del piano di ristrutturazione dei debiti dal Tribunale di Catania. Questa decisione rappresenta un’importante svolta nelle procedure di gestione del sovraindebitamento per persone affette da patologie specifiche.
Decisione del Tribunale
Il Tribunale di Catania ha dato il via libera a un piano di ristrutturazione dei debiti, sebbene il debitore fosse stato licenziato per giusta causa. La situazione si è complicata ulteriormente con una condanna penale intervenuta durante la preparazione del piano. Tuttavia, il giudice ha deciso di non considerare la condotta del debitore come colpa grave, attribuendo il comportamento illecito alla sua dipendenza dal gioco d’azzardo.
Gestione del TFR e modifica del piano
Una delle decisioni chiave del Tribunale è stata quella di bloccare il pagamento del TFR a uno dei creditori, utilizzando invece questa somma per la ristrutturazione del debito complessivo. Questo ha permesso di presentare un piano rivisto che riduceva sia la durata che l’importo delle rate mensili.
Riconoscimento della ludopatia
La sentenza ha riconosciuto la ludopatia come una circostanza attenuante, giustificando l’assenza di colpa grave nel sovraindebitamento del debitore. Questo riconoscimento è stato fondamentale per l’approvazione del piano, nonostante la mancanza di redditi certi nel lungo periodo. La decisione includeva anche la possibilità di valutare l’alternativa liquidatoria basata su una perizia semplice, dimostrando una flessibilità importante in casi simili.
Collaborazione e documentazione
La completa collaborazione tra il debitore, il suo avvocato e l’OCC, unita a una documentazione dettagliata, è stata determinante per l’approvazione del piano. Il Tribunale ha tenuto conto del percorso di riabilitazione intrapreso dal debitore presso il SERT, dimostrando che, con un adeguato supporto e prove concrete, anche situazioni complesse possono essere risolte positivamente.
Conclusione
Questa decisione del Tribunale di Catania sottolinea l’importanza di considerare le circostanze personali dei debitori e offre una seconda possibilità a coloro che, nonostante le difficoltà, dimostrano un impegno concreto verso il miglioramento e la risoluzione dei propri problemi finanziari. La sentenza rappresenta un passo avanti nella gestione del sovraindebitamento per soggetti affetti da patologie come la ludopatia.