Infedeltà coniugale e risarcimento del danno: guida pratica per avvocati e aziende

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Infedeltà coniugale e risarcimento del danno: guida pratica per avvocati e aziende

La violazione del dovere di fedeltà coniugale rappresenta una delle situazioni più delicate nella sfera delle relazioni familiari, potendo determinare, oltre ai prevedibili effetti sul piano personale ed emotivo, anche precise conseguenze giuridiche sul piano risarcitorio.

Il principio di fedeltà nel matrimonio

Nel diritto italiano, il dovere di fedeltà tra coniugi è sancito espressamente dall’articolo 143 del Codice Civile, che annovera la fedeltà tra gli obblighi fondamentali che derivano dal matrimonio. Tale obbligo non si limita al solo ambito fisico, bensì comprende anche una dimensione morale, estendendo il concetto di infedeltà a condotte che compromettono la fiducia e la lealtà reciproca tra i partner.

Quando si verifica una violazione di tale dovere, può scaturirne, in casi specifici e ben delineati dalla giurisprudenza, un diritto al risarcimento del danno a favore del coniuge leso.

Quando scatta il diritto al risarcimento?

Non tutte le infedeltà determinano automaticamente un risarcimento. La Corte di Cassazione ha infatti più volte chiarito che la semplice violazione dell’obbligo di fedeltà non è sufficiente per ottenere un risarcimento economico. Deve trattarsi, al contrario, di un comportamento che abbia causato concretamente un danno morale o patrimoniale ben definibile, che superi la normale sofferenza emotiva derivante dalla rottura del rapporto.

Per questo motivo, affinché il risarcimento possa essere riconosciuto, è necessario dimostrare non solo la condotta infedele del coniuge, ma anche il nesso causale diretto tra questa condotta e il danno subito.

Tipologie di danno risarcibile

I danni risarcibili in caso di infedeltà coniugale possono essere classificati principalmente in due categorie:

  • Danno morale o esistenziale: riguarda la sofferenza psicologica intensa, l’umiliazione sociale o il deterioramento delle relazioni familiari, con ripercussioni gravi sulla serenità e sulla qualità della vita del coniuge tradito.
  • Danno patrimoniale: riguarda eventuali perdite economiche direttamente riconducibili alla condotta infedele, come ad esempio spese straordinarie sostenute a seguito della scoperta dell’infedeltà o conseguenze finanziarie negative legate alla condotta infedele stessa.

Criteri adottati dalla giurisprudenza

La giurisprudenza è intervenuta più volte per delineare i confini entro cui la violazione del dovere di fedeltà possa generare un risarcimento. Tra le pronunce più rilevanti, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6598/2019 ha chiarito che per accogliere una richiesta di risarcimento, il comportamento infedele deve aver arrecato un danno grave, oggettivamente riscontrabile e superiore rispetto alle normali conseguenze emotive derivanti dalla fine di un rapporto affettivo.

La Corte ha precisato, inoltre, che il comportamento infedele deve essere valutato nel contesto generale della vita coniugale, considerando elementi come la durata dell’infedeltà, la sua notorietà e la sua eventuale incidenza sulla vita familiare e sociale del partner tradito.

Modalità di prova del danno

La prova del danno derivante dall’infedeltà coniugale risulta spesso la fase più complessa del procedimento. Chi richiede il risarcimento deve infatti fornire una documentazione accurata e precisa, che può consistere in certificazioni mediche, testimonianze, relazioni psicologiche o documenti che attestino le conseguenze economiche negative subite.

È quindi fondamentale che il professionista incaricato, sia esso un avvocato o un consulente aziendale, si concentri sulla raccolta di prove chiare e convincenti per sostenere la domanda risarcitoria.

Conclusioni e consigli pratici per professionisti

L’infedeltà coniugale, sebbene tema delicato e personale, assume risvolti giuridici concreti quando supera il limite della semplice violazione morale per sfociare in un danno oggettivo, che legittima la richiesta di un risarcimento.

Per affrontare con successo questo tipo di controversie, è opportuno che avvocati e consulenti aziendali:

  • Valutino attentamente la fondatezza del caso e la sussistenza dei presupposti del risarcimento;
  • Assistano i clienti nella raccolta sistematica di prove idonee;
  • Considerino attentamente la più recente giurisprudenza in materia per definire le strategie legali più efficaci.

Comprendere appieno le dinamiche legali legate al tema dell’infedeltà coniugale e della relativa responsabilità risarcitoria permette ai professionisti di offrire ai propri clienti una consulenza precisa, equilibrata e orientata alla tutela concreta dei loro diritti.